Chiodi si è dimesso da commissario alla ricostruzione

TERAMO – Il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, si è dimesso dal suo incarico. Il presidente della Giunta regionale abruzzese, subentrato al capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso ad inizio 2010 dopo il passaggio dalla fase emergenziale a quella della ricostruzione, ha comunicato la sua decisione al ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca, inviato del premier Mario Monti per la gestione della ricostruzione, in una riunione che si è svolta ieri a Roma Nelle prossime ore Chiodi, nominato dall’ex premier Silvio Berlusconi, formalizzerà le dimissioni con una lettera al premier Monti. Secondo quanto si è appreso la decisione di Chiodi è in linea con quanto affermato nelle scorse settimane di un abbandono entro il 30 giugno per dare spazio e responsabilità della ricostruzione ai sindaci dei comuni del cratere. Ma non c’è dubbio che nella decisione di Chiodi abbia pesato la negativa valutazione della bozza di legge sul terremoto che dovrà essere discussa dal Parlamento e le polemiche con il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. Ora la governance del terremoto rimane senza testa, il tutto aggravato da una clima di sfiducia e incertezza. Tra le ipotesi c’è anche quella che Monti respinga le dimissioni per arrivare alla fine del commissariamento in concomitanza con l’entrata in vigore della legge sul terremoto che farà passare il testimone della ricostruzione sui sindaci. Ma sulla bozza ci sono molte perplessità che lo stesso Chiodi ha espresso direttamente al ministro Barca. "Le dimissioni? Le avevo già annunciate e mantengo la parola. Il motivo è semplicemente legato al fatto che abbiamo portato a termine i compiti che ci sono stati assegnati". Sono le prima dichiarazioni del commissario per la ricostruzione e presidente della regione, Gianni Chiodi, dopo la decisione delle dimissioni dalla responsabilità dalla governance del post terremoto. "Il nostro compito era quello di far partire la fase della ricostruzione pesante, non farla perchè quello spetta agli enti locali – spiega Chiodi con voce pacata – abbiamo contribuito alla modifica della bozza di legge sul terremoto mutata rispetto alla bozza presentata dall’onorevole del Pd Lolli in piazza Duomo, abbiamo avuto più risorse rispetto all’Emilia, avevamo già portato a casa il successo sulla restituzione delle tasse, ora bisogna accelerare ma dovranno essere gli enti locali ad assumersi la responsabilità". Chiodi rivela che per la seconda volta ha presentato le dimissioni al premier Mario Monti: "La prima volta è stato il 28 dicembre scorso e il premier che ringrazio per la fiducia accordatami le respinse. Ora sono i sindaci che devono accelerare il percorso". Chiodi ha annunciato che farà il bilancio della sua azione dopo aver formalizzato la dimissioni al premier Monti al quale nelle prossime ore arriverà una lettera ufficiale.